domenica 6 luglio 2014

L'asimmetria di una melodia di Brahms



La simmetria stanca, annoia, uccide.

Nelle asimmetrie di un'opera d'arte riconosciamo qualcosa di vivo, di vitale, di umano, di nostro.

In realtà è dal dialogo tra queste due "forze" che scaturisce la bellezza. In fondo percepiamo l'asimmetria in qualcosa di bello solo in funzione della simmetria che va ad infrangere...

...E così anche nella musica.
Più una melodia è puramente simmetrica e più diventa prevedibile, quindi noiosa, trascurabile per la nostra attenzione. Non provoca la morte, ma può provocare qualcosa di simile: il sonno.
Pensiamo ad una ninna-nanna...


Pensavo a questo ascoltando una delle melodie più meravigliose composte da Brahms, quella del terzo movimento della terza sinfonia op. 90, il Poco Allegretto.



Amo talmente questo lavoro che ho voluto cercare di carpirne qualche segreto analizzandone proprio la melodia il più attentamente possibile.

Sono giunto alla conclusione di cui ho detto prima: una parte di quella "magia" deriva dalle sue asimmetrie.

Lo schema ridotto all'osso sarebbe:


Ora si possono aggiungere delle note "di riempimento", alcune sono note di passaggio, altre appoggiature, insomma non sono sempre simmetricamente la stessa cosa...


Il tempo in 3/8 di per sé non comporta una simmetria poiché non è divisibile per due, come il nostro respiro o il battito cardiaco, ma richiama più una danza (nella sinfonia classica qui ci sarebbe un minuetto).

Per lo stesso principio "naturale" uno schema melodico perfettamente simmetrico prescriverebbe un numero di battute pari ad una potenza di 2, poiché 2 sono i movimenti fondamentali della musica, battere e levare, e quindi le battute di un periodo concluso dovrebbero "normalmente" essere 4 o 8 o 16, ecc., in modo da avere sempre una metà a cui risponde-reagisce l'altra metà.

Brahms elude questo schema creando una melodia "asimmetrica" di 12 battute, cioè 8 + 4 battute, ossia "aggiunge" alle normali 8 battute di un normale periodo musicale altre 4 battute, che possono essere intese sia come un'eco delle ultime 4, sia come un nuovo periodo dimezzato.


A fondere le prime 8 con le seconde 4 battute Brahms mette una legatura che fa continuare il discorso musicale come se una voce molto umana, presa dalla passione, non prendesse neppure fiato pur di ribadire certi contenuti (ossia le note dilatate delle precedenti 4 battute).



Inoltre gli incisi sono fatti di piccoli movimenti ascendenti (A) o discendenti (B), i quali sono disposti in modo diverso, asimmetrico anch'esso, nei due semiperiodi iniziali, prima alternati ABAB, poi a chiasmo ABBA (nelle ultime sostanzialmente ripeterà il chiasmo).


Ma la cosa che ho trovato più straordinaria all'ascolto non è nessuna di queste.

La cellula ritmica puntata, che contribuisce a dare un carattere più assertivo e meno ripiegato in sé rispetto a due note uguali in levare, viene spostata in alcune battute iniziali dal levare al battere, facendo cantare di più alcune note con tanto di crescendo, portando le appoggiature (quindi le dissonanze allungate dal punto) sul battere e costringendo gli strumenti a respirare più rapidamente tra un inciso e l'altro, conferendo un carattere più affannoso, quasi doloroso, al contenuto musicale, e accentuando dissonanze e respiri tutto diventa più vivo, più umano, più coinvolgente appunto.


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