venerdì 18 aprile 2014

Quando la tela è una mappa

Alcuni dipinti non rappresentano un'unica scena, ma più scene che, pur svolgendosi in tempi diversi, vengono disposte tutte insieme sul "tempo unico" della tela; talvolta esse vedono coinvolti gli stessi personaggi e quindi le tele pensate in questo modo diventano delle vere e proprie mappe da leggere seguendo un percorso preciso.

Uno di questi è la Passione di Cristo del pittore fiammingo Hans Memling (1435/40-1494), esposta presso la Galleria Sabauda di Torino, in cui vengono rappresentati vari episodi dei Vangeli, tutti insieme su una tela di 56,7 cm × 92,2 cm.



In esso si vede una struttura unica di città fortificata, una Gerusalemme immaginaria, ma chiaramente (e un po' paradossalmente) medievale e fiamminga, fatta quindi di mura, porte, torri, interni, cortili, ecc. entro i quali si muovono piccoli gruppi di uomini insieme ai quali c'è sempre Gesù Cristo ovviamente.

Alcuni sono vicini mentre altri sono lontani, conferendo maggiore dinamicità, vivacità e realismo alla rappresentazione.

Le "tappe" della nostra visione di questa "mappa" è presentata nell'immagine seguente.

(1) Ingresso a Gerusalemme
(2) Cacciata dei mercanti dal tempio
(3) Ultima cena
(4) Preghiera dell'orto dei Getsemani
(5) Tradimento di Giuda
(6) Cristo davanti a Pilato
(7) Flagellazione
(8) Cristo deriso
(9) Ecce homo
(10) Salita al Calvario
(11) Cristo inchiodato alla croce
(12) Crocifissione
(13) Deposizione
(14) Cristo sepolto
(15) Cristo risorto sconfigge i demoni del Limbo
(16) Apparizione di Cristo risorto
(17) Noli me tangere
(18) Incontro sulla via di Emmaus
(19) Cristo appare sul lago di Tiberiade

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