venerdì 10 gennaio 2014

Gocce di pioggia sull'Appassionata

Alla sonata op. 57 di Beethoven detta "Appassionata", composta nel 1804-05, è ricondotto un aneddoto che ci restituisce un po' di quei caratteri che spesso vengono attribuiti al compositore: l'orgoglio per il suo ruolo di artista, l' irruenza nelle sue reazioni e -appunto- la passione per la sua arte fino a pretenderne il rispetto in modo aggressivo.

Uno degli amici a Vienna di Beethoven alla fine del '700 era il Principe Karl Alois Lichnowsky (1761 – 1814), principe di Lichnowsky e ciambellano presso la corte dell'impero austriaco, che dal 1800 garantì al musicista uno stipendio di 600 fiorini all'anno, lo ospitò nel suo palazzo dal 1796 al 1798.

Per gratitudine Beethoven gli dedicò varie composizioni, anche piuttosto importanti:
- 1°, 2°, 3° Trio per Piano, Violino e Violoncello, in mib maggiore, sol maggiore, e in do minore op. 1 (1793-94)
- 8° Sonata per Pianoforte - "Patetica" in do minore op. 13 (1798-99)
- 12° Sonata per Pianoforte in la bemolle maggiore op. 26 (1800-01)
- 15 variazioni e Fuga per Pianoforte in mib maggiore su un tema tratto dalle "Le Creature di Prometeo op. 43" op. 35 (1802)
- Seconda Sinfonia in Re maggiore op. 36 (1801-02)
- Terza Sinfonia in Mi bemolle maggiore - detta "Eroica" op. 55 (1802-04)

Ma i due amici ebbero un brutto litigio nel 1806.

Una notte, infatti, il principe Lichnowsky chiese al suo amico di suonare per due francesi.

Beethoven si rifiutò e si infuriò perché l'amico si aspettava che lo facesse contro la sua volontà, quindi si precipitò fuori sotto la pioggia e gli disse:

“Principe, quello che siete lo siete per caso di nascita; quello che sono io, lo sono con i miei sforzi. Ci sono stati principi a migliaia e ce ne saranno ancora migliaia, ma c'è solo UN Beethoven!”.

Il loro rapporto, in seguito, ovviamente non fu più lo stesso e le gocce di pioggia sono ancora visibili sul manoscritto che quella sera portava con sé e che i due francesi evidentemente non ascoltarono: l'”Appassionata".



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