mercoledì 17 agosto 2011

Dumbland di David Lynch


Chi ama il cinema surreale di David Lynch non può farsi mancare la visione della serie "Dumbland", 8 cortometraggi di animazione, creati nel 2002, della durata totale di circa 30 minuti.

Il titolo "Dumbland" significa "Terra di stupidi" e il protagonista, che Lynch chiama Randy, è  un uomo rude, volgare, violento, stupido appunto, insomma un Homer Simpson all'ennesima potenza, persino più "reale", sicuramente non altrettanto simpatico, un personaggio costruito per essere disprezzato, per riuscire facilmente a sentirci superiori a lui, anche se talvolta si ha il terrore di poter avere qualcosa che ci rende a lui simili.

La grafica è minimale, fatta solo di linee o macchie nere su sfondo bianco, e anche i movimenti sono molto semplici, praticamente a scatti, quasi a voler testimoniare un'urgenza espressiva del geniale regista.
Il regista racconta di aver realizzato ogni episodio mediamente in sei ore usando Adobe Flash e doppiando da sè le voci che poi sono state modificate digitalmente per suonare tutte effettivamente diverse.

Tutta la serie sembra davvero rappresentare la difficoltà di ogni comunicazione o rapporto tra gli esseri umani, condannati permanentemente ad una sostanziale solitudine.
Tutte le storie si svolgono dentro la casa o meglio "lo steccato" di Randy, come a sottolinearne la chiusura (anche mentale), il senso di isolamento, ma anche il tentativo di impedire l'entrata del prossimo, del diverso nel proprio territorio-giardino (non certo "orticello"!), e l'ostilità verso tutto ciò che viene dall'esterno, un'ostilità che mal si concilia con la necessità di essere animale sociale, di comunicare quindi con gli altri.


Episodio 1 - Il vicino
Personaggi: Randy, un vicino

Randy, presso lo steccato tra casa sua e quella del vicino, manifesta a quest'ultimo il suo interesse per lo schifo di casa che possiede, i due si guardano a lungo senza dire nulla, poi Randy fa una scoreggia, il vicino gli dice che ha un braccio finto, se lo stacca e lo getta via per dimostrarglielo. Continuano a guardarsi a lungo. Arriva un elicottero, Randy impreca, urla… Quando sparisce l'elicottero, Randy dice al vicino che lo ha sentito scopare con un'anatra (che prontamente esce dall'edificio) e questi gli risponde candidamente di essere uno scopatore di anatre, con un braccio solo…

L'episodio sembra raccontare l'incomunicabilità fra gli individui, per quanto possano essere abitualmente prossimi (in questo caso un vicino di casa, nei successivi episodi saranno i familiari), un'incomunicabilità che viene addirittura ulteriormente disturbata da fattori esterni (l'elicottero) fino a costringere all'imprecazione e all'urlo senza parole. Il risultato è l'assurdo ovviamente. Anche il braccio finto sembra caricarsi di valore simbolico: è il braccio "destro" del vicino, che non può quindi tendergli la mano per aiutarlo in qualche modo, per capirlo, proprio perché è una protesi, e se anche glielo tendesse sarebbe per finta. Neanche il silenzio è facilmente possibile, proprio perché arriva poi qualcosa (anche l'elicottero è un simbolo) che appunto lo rompe.


Episodio 2 - Il Tapis Roulant
Personaggi: Randy, la moglie, il figlio, un commerciante.

Inizio tipico da luogo comune maschile: Randy sbracato sul divano, beve ininterrottamente (presumibilmente birra) mentre quarda in tv qualcosa che somiglia ad uno sport violento, una specie di rugby; intanto la moglie corre su un tapis roulant che produce un rumore continuo e irritante, disturbando la visione della tv. Randy contrariato le tira un pugno e la scaraventa lontanno dall'aggeggio che diventa una macchina infernale anche per il figlio -prima- e per Randy stesso -subito dopo-, i quali vengono scaravetati fuori dalla casa, come la moglie, dal tapis roulant, sfondando una parete. A questo punto Randy emette le solite flatulenze che userà presto come una risorsa: quando infatti tenta di distruggere il tapis roulant con il martello e viene nuovamente scaraventato, Randy si ritrova il martello conficcato dove meno sarebbe opportuno, ma appunto con una flatulenza se ne libererà… A questo punto un commerciante dal sorriso smagliante al di là dello steccato propone un prodotto profumatissimo a Randy, il quale lo scaccia brutalmente con un pugno che gli piega la testa come fosse di gomma. Mentre l'uomo continua a biascicare le sue promozioni, il figlio di Randy ha catturato due anatre…

L'episodio sembra descrivere la dipendenza dell'uomo nei confronti di tanti oggetti non indispensabili (Randy è attaccato alla tv, la moglie al tapis roulant) e il commerciante è il simbolo di coloro che animano imperterriti questo gioco, tanto da piegarsi come gomma al pugno di Randy, ma restando pressocché illeso. Il bambino prova ad usare il tapis roulant e fallisce, anzi, alla fine è l'unico che produce qualcosa di concreto, catturando due anatre (di nuovo lo stesso animale del primo episodio). Una speranza per il futuro?


Episodio 3 - Il Dottore
Personaggi: Randy, il postino, la moglie, un dottore.

Randy chiede al postino se ci sono lettere per lui, non essendocene manda il postino a quel paese. In casa trova una lampadina rotta e la moglie, terrorizzata dal fatto che è stata lei a romperla, scappa via. Randy decide di aggiustarla da solo, ma in realtà incuriosito tocca i cavi scoperti e prende una brutta scossa. Arriva un medico che gli chiede se gli fanno male i suoi trattamenti, che diventano sempre più violenti. Ad un certo punto Randy inizia a malmenare il medico, il quale gli dice che, come pensava, egli è perfettamente normale.

L'episodio sembra parlare della solitudine esistenziale dell'uomo, una solitudine che porta alla violenza; Randy non riceve lettere da nessuno e la moglie lo evita quanto può, e questa condizione di isolamento e violenza sembra essere "la normalità", come dice anche il dottore.


Episodio 4 - La visita di un amico
Personaggi: Randy, la moglie, un amico

Randy picchia la moglie per aver messo in giardino uno stendino nuovo che a suo giudizio poteva tagliargli al testa se passeggiava in giardino di notte, quindi schiaccia la testa della moglie e la testa si rigenera diventando di più gradevole aspetto. Randy distrugge lo stendino, lo lancia per strada e provoca un incidente stradale.
Un amico gli fa visita e, fra una risatina idiota e l'altra, lui gli parla di tutti gli animali che ha ucciso decapitandoli, di come appende le loro teste al muro e insieme discutono di quanto sia bello uccidere, anzi meglio farlo in compagnia di un amico.

Questo episodio sembra parlare della crudeltà umana, quella crudeltà fine a se stessa, che si scaglia contro gli altri esseri viventi non per necessità di cibo, e quindi come tentativo di sopravvivenza, ma come pura cattiveria, puro senso di onnipotenza sulla vita dell'altro. Cosa evidente anche all'inizio quando Randy schiaccia la testa della moglie facendola trasformare in qualcosa di più aderente ai suoi desideri forse.


Episodio 5 - "Prendi la stecca"
Personaggi: Randy, il figlio, l'uomo con la stecca in bocca

Un uomo cadendo si ritrova con una stecca dello steccato di Randy a tenergli spalancata la bocca in modo evidentemente dolorosissimo. Incitato dal figlioletto, Randy cerca di tirare fuori la stecca in modo sempre più violento, e si accanisce al punto che alla fine il suo obiettivo diventa quello di estrarre la stecca e non quello di aiutare quell'uomo, tant'è che gli rompe il collo, e gli cava due occhi, aumentando la sua sofferenza. L'uomo, o quello che ne resta, andandosene, viene investito da un tir. Randy si lamenta di non essere stato ringraziato.

L'episodio, il più crudo e sardonico della serie, sembra voler dire che, nonostante un'educazione e un continuo incitamento ad aiutare il prossimo quando è in difficoltà, farlo risulta sempre molto difficile, talvolta controproducente, o forse può voler dire che talvolta si aiutano gli altri in modo cieco, solo perché si è incitati a farlo, con il solo obiettivo quindi di eseguire quello che ci appare come un imperativo a noi esterno, che non viene quindi da una reale empatia per le sofferenze dell'altro.


Episodio 6 - "I miei denti stanno sanguinando"
Personaggi: Randy, la moglie, il figlio

L'episodio monta in modo irresistibile eventi che avvengono contemporaneamente: Randy guarda la tv; la tv trasmette il solito sport violento che diventa sempre più violento; il figlio salta su un materasso finché non cominciano a sanguinargli i denti, cosa che continua a ripetere ossessivamente; la moglie seduta sul divano diventa sempre più isterica; per strada il traffico aumenta fino a trasformarsi in incedenti stradali o persino una guerra… Il contesto è rumorosissimo e stressantissimo, eppure Randy se la prende con una mosca che inizia dopo un po' a ronzarli intorno.

Sembra la trasposizione del biblico "la pagliuzza contro la trave": talvolta l'uomo si concentra su un unico particolare insignificante o pressocché tale, dimenticando di cercare una visione d'insieme nell'analisi dell'esistente. Per quanto esasperata la vita di Randy non è poi così lontana dal descrivere una realtà quotidiana che può effettivamente aderire all'esperienza di ognuno (la tv onnipresente, il traffico irrisolvibile, la difficoltà di comunicazione anche con i propri familiari,…).


Episodio 7 - Zio Bob
Personaggi: Randy, la moglie, il figlio, la suocera, zio Bob

Randy ha una suocera a forma di culturista, con tanto di voce cavernosa, che gli ordina di badare allo zio Bob, un anziano piuttosto demente. La moglie di Randy teme che tra i due possa succedere qualcosa di violento, ma la suocera minaccia Randy che in questa evenienza gli taglierà le palle. Le due vanno a fare shopping. L'interazione tra i due uomini sarà un crescendo di assurdità da parte dello zio che si pecuote da solo, scalcia, rutta, scoreggia, vomita in sequenze sempre uguali, sotto gli occhi stupiti o esterrefatti di Randy e suo figlio. Quando alla sequenza si aggiungono i pugni a Randy, questo non ci vede più e gli da un pugno in faccia, che la suocera gli restituisce accorrendo subito prontamente. Dopo aver passato la notte su un albero, a Randy viene comunicato che può tornare in casa perché lo zio Bob è stato portato in ospedale dopo essersi strappato un piede a morsi.

Anche quest'episodio parla di incomunicabilità, fra generazioni e sessi diversi. Lo zio Bob sembra l' incarnazione dell'assurdo -così apparentemente in perfetto ordine- della realtà, la sequenza delle sue azioni è infatti sempre dannatamente uguale e prevedibile, una nausea esistenzialista invade chi vede il reale perché prevede il reale, e se ci si degna di intervenire per fermare l'assurdo, si viene crudelmente puniti (dalla suocera in questo caso), nonostante l'evidenza dell'assurdo stesso (lo zio arriverà a staccarsi un piede a morsi!).


Episodio 8 - Formiche
Personaggi: Randy

Contro alcune formiche che gli invadono la casa in numero crescente Randy tenta di usare un insetticida. Ma punta per stupidità l'erogatore contro se stesso. Inizia  una sequenza onirico-allucinatoria in cui le formiche, perfettamente truccate, coordinate e coreografate, gli cantano che è in ordine: uno stronzo, una testa di cazzo e un pezzo di merda.
Tra luci, ombre e riflettori puntati come in un teatro, c'è anche una formica che balla il tip tap.
Randy si risveglia e si scaglia contro di loro a mani nude, fino a inseguirle sul soffitto, da dove precipita al suolo cadendo di testa, e stavolta però sviene completamente. Si risveglia su un letto d'ospedale completamente ingessato, con pochi fori per la faccia e per i piedi. Proprio da queste aperture entreranno eserciti di formiche vendicative contro un uomo inerte a cui non resta altro da fare che urlare.

E' l'episodio più onirico della serie, sicuramente uno dei più belli, la danza delle formiche richiama alla memorie altre scene simili nel cinema lynchano, ad esempio di Twin Peaks o Eraserhead.
L'urlo finale sembra quello di Simon Jule ne "L'inquilino del terzo piano" di Roman Polanski, anche lei intrappolata/o in una sorta di persecuzione che la porta al suicidio.
L'uomo resterà sempre più sconfitto, sia che usi forme di tecnologia (l'insetticida), sia che usi la forza bruta, fino all'impotenza totale, nei confronti della quale la natura comunque non sembra conoscere pietà.

Video completo:

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